Un ambiente sano e accogliente, dove iniziare un percorso
Immergetevi in colori caldi e linee morbide. Assaporate una tisana fumante o l’aroma croccante di un caffè appena preparato. Avvolgetevi in una musica soffusa e luci delicate. E immaginatevi, seduti su poltrone, a sbirciare da oblò marinareschi scorci di affreschi e alberi secolari.
Questo è il mio studio.
Il mio approccio
La formazione medica che ho ricevuto e gli insegnanti che ho incontrato sul mio cammino, mi hanno portato ad avere una visione olistica della malattia: considerare le persona nella sua interezza e ricercare le cause del malessere che prova.
Nel corso degli ultimi decenni si è sempre più andata ad evidenziare l’interconnessione tra psiche e soma. Il malessere che una persona descrive ad uno psichiatra va trattato con la stessa dignità con cui qualsiasi altro specialista può trattare una patologica di propria pertinenza. Il confronto con altri specialisti (non solo operatori del campo della psiche, ma anche e soprattutto di altre discipline) è fondamentale per trovare un percorso di cura ottimale per il paziente. Pensiamo, ad esempio, al ruolo degli ormoni nel malessere femminile (menopausa, post partum, sindrome premestruale, insonnia legata a sbalzi ormonali) o alla condizione di stress che si ripercuote su una maggiore suscettibilità a malattie fisiche, stanchezza, perdita di capelli.Questi sono solo alcuni degli esempi per sottolineare l’importanza della multidisciplinarietà.
È poi fondamentale l’attenzione e la considerazione a ciò che il paziente riporta come effetto di una terapia prescritta: le terapie possono essere modificate, sotto guida medica, sulla base di come fanno sentire il paziente.
Palazzo Chiesa
Ho sempre pensato che il luogo dove accogliere la sofferenza delle persone dovesse essere un luogo che le facesse sentire benvenute, dove potessero permettersi di sentirsi a proprio agio.La cura per i dettagli è, in parallelo, cura per la persona.
Chi entra nello studio di Corso Venezia 36 viene avvolto da una fragranza ambrata proveniente dalla Côte D’Azur e dalle note delicate di canzoni scelte singolarmente per accompagnare lo scorrere del tempo.
Ho selezionato arredi dalle forme pulite assieme a pezzi iconici del design italiano. Ho voluto creare uno studio che trasmettesse emozioni e che parlasse alle persone, in un dialogo reciproco.
Come mezzo di comunicazione ho scelto la cultura: nella libreria non troverete solo libri che parlano di psichiatria, ma volumi di Henrik Ibsen, di maestri di fotografia; alle pareti non vedrete solamente i miei titoli accademici, ma opere d’arte di artisti che hanno dichiarato come, dalla propria sofferenza, ne sia originata la propria arte. Il rapporto terapeutico è il terreno su cui si sviluppa la cura. Creare lo studio di Corso Venezia 36 è stato, ed è, il mio tentativo di creare un ambiente che consenta alla persona di raccontarsi, di sentirsi accolta, protetta, non giudicata.